Il turismo è arrivato ad un momento di svolta, un momento nel quale ci si sta rendendo conto che qualcosa non va. Gli esperti dicono che il turismo è rotto, «is broken», perchè in qualche modo fanno riferimento a quello che è il turismo di massa, che porta fortissime criticità sul territorio. Bisogna scegliere da che parte stare. La ricetta di Airbnb non è quella del turismo di massa ma del turismo «uno a uno», dove una famiglia condivide la casa con viaggiatori che cercando qualcosa di autentico, chiedendo di soggiornare nei quartieri delle città meno conosciuti, e vogliono scoprire città meno conosciute e paesini.
Proprio questo è un punto di forza di Airbnb, che viene scelto da viaggiatori che cercano luoghi meno conosciuti, vogliono esperienze autentiche e molto spesso si appoggiano all’host per avere suggerimenti su cosa fare e dove andare. Non guardano le guide, che finiscono per indirizzare la curiosità nei posti centrali delle città, maggiormente turistici.
Questa è la filosofia di Airbnb, non il turismo mordi e fuggi, i passeggeri degli autobus a due piani che vanno a intasare il centro storico di Ortigia, il gruppo di viaggiatori che passa cinque minuti davanti ai monumenti consumando la città, sporcandola, sfruttandola senza lasciare nulla sul territorio. È un sistema di turismo sostenibile che guarda non alla costruzione di nuovi hotel, di nuove strutture, ma alla valorizzazione delle case che già esistono e dei piccoli centri.