Il 18 novembre 2024, il Ministero dell’Interno ha pubblicato una circolare che chiarisce la posizione del governo sul check-in da remoto per le strutture ricettive, dichiarando che l’uso di cassettine per le chiavi o altri sistemi simili è considerato non conforme alla normativa vigente. Ma cosa significa davvero per chi gestisce affitti brevi o case vacanze? Questo articolo offre un’analisi dettagliata della situazione e delle implicazioni pratiche, fornendo una panoramica completa per chi opera nel settore immobiliare e turistico.
Il Check-in e la normativa sulla pubblica sicurezza
Al centro della discussione c’è l’articolo 109 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS), che stabilisce le regole per l’alloggio nelle strutture ricettive. Questo articolo impone che:
• Gli ospiti siano muniti di un documento d’identità valido (passaporto per gli stranieri).
• I documenti debbano essere trasmessi alla questura entro 24 ore dall’arrivo, o entro 6 ore per soggiorni inferiori a 24 ore.
La finalità è garantire la sicurezza pubblica, fornendo alla polizia i dati necessari per identificare eventuali persone ricercate o sospette.
Cosa dice la circolare del 18 novembre 2024
La circolare chiarisce che il self check-in da remoto non è sufficiente per garantire un’identificazione sicura degli ospiti, poiché potrebbe non impedire ad altre persone di accedere all’appartamento senza autorizzazione. Questo tipo di approccio è considerato insufficiente per rispettare pienamente quanto richiesto dal TULPS, spingendo molti gestori di case vacanze e affitti brevi a interrogarsi sulle alternative praticabili.
Le alternative al check-in da remoto
Sebbene la circolare sembri scoraggiare l’utilizzo di sistemi di check-in remoto come cassettine per le chiavi o codici di accesso, esistono soluzioni tecnologiche avanzate che possono soddisfare sia le esigenze normative che quelle operative:
1. Videochiamate per il check-in: Attraverso una videochiamata, l’host può verificare il documento d’identità dell’ospite e associare il volto al documento in tempo reale.
2. Sistemi di riconoscimento biometrico: Questi sistemi avanzati permettono di verificare l’identità dell’ospite con maggiore precisione rispetto all’interazione umana. Sono già utilizzati in ambiti come l’apertura di conti bancari online.
3. Check-in di persona con automazione successiva: L’host può effettuare un primo incontro di persona per verificare i documenti e poi consentire l’accesso tramite sistemi automatizzati.
Perché questa circolare ha generato controversie?
Una delle principali critiche mosse alla circolare riguarda il mancato riconoscimento dell’efficacia di sistemi tecnologici già ampiamente disponibili. Ad esempio, molti gestori si chiedono:
• Perché il check-in remoto non è considerato sufficiente, mentre è possibile aprire un conto corrente online tramite selfie o riconoscimento biometrico?
• Il controllo di persona risolve davvero i problemi? Anche un documento verificato faccia a faccia potrebbe essere falso, e una volta completato il check-in, è comunque impossibile monitorare chi effettivamente acceda all’immobile.
Queste perplessità sottolineano l’urgenza di modernizzare il quadro normativo, abbracciando soluzioni che stimolino l’innovazione piuttosto che ostacolarla.
Impatti sulla gestione degli affitti brevi
Mentre gli alberghi con una reception fisica possono adeguarsi facilmente alla richiesta di check-in di persona, le strutture extra-alberghiere si trovano ad affrontare sfide significative. L’imposizione di un check-in de visu per ogni ospite è logisticamente complicata e spesso insostenibile per i piccoli operatori, che non possono garantire una presenza costante sul posto.
Per gli affitti brevi, l’alternativa potrebbe essere quella di implementare sistemi certificati di check-in remoto, che siano riconosciuti dalle autorità come validi per garantire sicurezza e conformità.
Cosa fare per adeguarsi
Per rispettare la normativa senza compromettere l’efficienza operativa, ecco alcune raccomandazioni:
• Investire in tecnologia: Implementare sistemi avanzati di riconoscimento biometrico o piattaforme di check-in remoto certificato.
• Collaborare con professionisti: Rivolgersi a esperti del settore immobiliare e legale per garantire la conformità alle normative.
• Monitorare aggiornamenti normativi: Essere sempre informati su eventuali modifiche o chiarimenti relativi alla normativa.
La recente circolare sul check-in da remoto rappresenta una sfida per il settore immobiliare e turistico, ma anche un’opportunità per innovare e migliorare i processi di gestione. Per chi opera nel mercato degli affitti brevi, è fondamentale adottare soluzioni tecnologiche avanzate e restare aggiornati sulle normative in evoluzione.
Nel frattempo, la questione del check-in rimane aperta, e il settore attende ulteriori chiarimenti che possano conciliare sicurezza, innovazione e praticità operativa.