Guglielmo Pelliccioli,  da “Il quotidiano immobiliare” del 31/07/2017

Qual è quel partito politico che ha nel suo programma di rispettare la bellezza? Non lo sapete? Non sforzatevi di indovinare, ve lo dico io: NESSUNO. L’Italia è il territorio più ricco al mondo di elementi artistici e nessuno, tra quanti siedono al parlamento, si sogna di inserire tra le cose più importanti questo tema centrale nel programma di governo: RISPETTARE LA BELLEZZA. Il patrimonio storico monumentale, quello museale, quello sacro religioso sono lasciati al buon cuore di fondazioni private o ai miseri fondi di qualche ministero o assessorato. Talvolta, per mancanza di risorse, si mette un nastro rosso all’ingresso e si chiudono i portoni di accesso: così quel luogo rimane interdetto al pubblico per mesi, per anni o per decenni.

C’è anche un’altra parte del patrimonio nazionale che subisce la stessa ingiuria degli uomini e del tempo, pur non annoverando tra i suoi immobili le vestigia più nobili del Paese: è il sistema residenziale urbano. La bellezza delle costruzioni di fine Ottocento e inizio Novecento è ormai celata, allo sguardo dei visitatori, da altri edifici che sormontano e sovrastano i primi; si tratta di agglomerati di cemento costruiti in fretta e furia negli anni del dopoguerra per soddisfare il bisogno di case di chi arrivava da fuori e aveva trovato nella città e nelle grandi fabbriche il lavoro. RISPETTARE LA BELLEZZA è il compito che l’industria immobiliare dovrebbe imporsi per i prossimi cinquant’anni. Tocca agli ingegneri, agli architetti, ai costruttori, agli investitori prendere il comando di questo processo di rigenerazione delle città, sempre più estese e inclusive, prima che diventino ingovernabili e ingestibili. Non si salverà questo immenso patrimonio se la comunità immobiliare non punterà sulla bellezza del costruito, sulla qualità delle forme e dei contenuti, sull’originalità e sull’identificazione di un modello di costruito per il territorio. L’industria immobiliare ha in mano il destino del mondo perché dentro quel sistema di immobili, di infrastrutture, di spazi quotidiani, gli uomini vivranno e lavoreranno ancora più di quanto non facciano oggi. Questa è la visione alta della politica che manca alla classe dirigente del Paese e a cui noi “immobiliaristi” siamo chiamati a dare supporto in chiave proattiva e sempre più partecipativa. Che ci piaccia o no. Altrimenti saranno altri a farlo per nostro conto e noi ci vedremo ridotti a diventare banali esecutori di decisioni prese dall’alto. È una sfida che, prima ancora di decidere di affrontarla, dobbiamo imparare a considerare consapevolmente. O diventiamo classe dirigente del Paese o non avremo più alcuno spazio di manovra. Insistiamo molto, noi di Quotidiano Immobiliare, su questo passo importante per l’industria del real estate e delle costruzioni: non vorremmo che in questo momento, sullo slancio della ripresa, non ci sia nè tempo nè molta voglia di riflettere. ‘Business is busines’ ma attenzione a non farci prendere la mano solo dal business: ma allarghiamo lo sguardo al domani, cerchiamo cioè di considerare il nostro lavoro come un “accompagnamento” alla crescita generale del Paese. Ci rivolgiamo in particolare alle associazioni di categoria, ai manager e agli imprenditori più illuminati, a quanti hanno a cuore un sistema economico su cui poggia almeno il 20% del Pil nazionale. Ci piacerebbe che ad ascoltare queste proposte ci fosse anche la politica, ma temiamo che sia in tutt’altre faccende affaccendata; eppure dovrebbe capire che i nodi strutturali del Paese si risolvono in primo luogo salvaguardando ciò che c’è di bello nel Paese stesso, successivamente riparando e mettendo in sicurezza quando esiste e, per terzo, rifacendo ciò che di brutto e dispendioso è stato costruito negli anni addietro per fretta e incuria. Le protagoniste di questa fase di rinascita sono le città ed è noto a tutti quanto il costruito urbano sia vecchio, obsoleto ed energivoro. RISPETTARE LA BELLEZZA significa attivare le forze del Paese a rispettare il valore dell’Italia, delle sue piazze, dei suoi edifici, dei suoi territori. Significa indicare una via per disegnare nuovi modelli di città e quartieri, nuovi edifici per il lavoro e il commercio, strade e infrastrutture più connesse. Volendo esprimere un concetto più nobile, RISPETTARE LA BELLEZZA può essere declinato anche con un “rispettare la vita delle persone”, creare un mondo dove la bellezza è non solo nelle cose ma anche nei rapporti, negli stili di vita, nella proposizione dei valori civili e morali. Anche di questo si occupa l’immobiliare, quello vero, quello 4.0; dove si sta indirizzando questa industria? Ha coscienza del suo ruolo? Come intende strutturarsi? Quali obiettivi si pone nel medio periodo?