Detrazione del 20% del costo di acquisto o costruzione di un immobile a patto che lo si affitti a canone concordato. È uno degli incentivi confermati anche nel 2016 con il decreto Sblocca Italia per stimolare il mercato immobiliare, garantire alloggi a prezzi calmierati e contrastare il fenomeno degli affitti in nero. La spesa massima coperta dalle agevolazioni sarà di 300 mila euro, interessi passivi inclusi nel caso di stipula di un mutuo. Nessun bonus verrà concesso a società o attività commerciali, i destinatari potranno essere soltanto persone fisiche proprietarie di un immobile residenziale.
COME FUNZIONA. Entro sei mesi dalla data del rogito o dalla fine dei lavori di edificazione il contribuente dovrà necessariamente concedere l’abitazione in affitto con contratto a canone concordato per i successivi otto anni. La deduzione del 20% verrà poi suddivisa in otto tranche identiche nelle seguenti dichiarazioni dei redditi a partire dal periodo d’imposta della stipula del contratto di locazione. Il periodo di affitto dovrà essere continuativo, ma nel caso il contratto venisse rescisso anticipatamente per motivi indipendenti dalla volontà del proprietario dell’abitazione, si avrà tempo un anno per trovare un nuovo inquilino senza dover perdere il diritto agli incentivi. Il Governo ha stabilito anche l’esenzione da tasse di registro e bollo per chi effettua la riduzione di un canone di locazione in corso. Il Governo ha tuttavia messo alcuni paletti per evitare speculazioni o abusi: gli immobili oggetto di incentivi dovranno essere destinati a uso residenziale e costruiti o acquistati entro il dicembre 2017.
No A cumuli. Le agevolazioni non potranno essere cumulabili con altre a beneficio dello stesso immobile. Inoltre non potrà esserci alcun rapporto di parentela fra proprietario e locatario e l’abitazione affittata non dovrà situarsi in zone di carattere artistico o storico, di particolare pregio ambientale o destinate a nuovi complessi come insediamenti ad uso agricolo o impianti industriali. Infine l’immobile non potrà rientrare nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 riservate alle abitazioni signorili o di lusso e dovrà obbligatoriamente ottenere una classificazione di efficienza energetica non inferiore alla B. Lo sconto di un quinto dell’immobile varrà anche se ceduto in usufrutto ad associazioni attive nel settore degli alloggi sociali.